La balbuzie è uno dei disturbi più diffusi del linguaggio.
Interessa circa il 2-3% della popolazione con incidenza maggiore nel sesso maschile, interessando persone di ogni estrazione sociale, culturale e religiosa.
Consiste in un insieme di alterazioni del ritmo e della fluidità dell’espressione verbale che provocano rallentamenti, ripetizioni, prolungamenti e blocchi nell’eloquio. Tutto ciò genera grande sofferenza e disagio, perché il soggetto (bambino o adulto) sa con precisione cosa deve dire ma, nello stesso tempo, non riesce a dirlo.
Il termine “balbuzie” è più comunemente associato alle ripetizioni involontarie di suoni che caratterizzano la balbuzie clonica, ma comprende anche esitazioni, tensioni muscoli o pause, tipici della balbuzie tonica. Se sono presenti tutti questi sintomi, si parla di balbuzie tonico-clonica.
La persona che balbetta può mostrare difficoltà nei rapporti interpersonali, bassa autostima, timore ad esprimere le proprie emozioni e condotte di evitamento verbale (parlare al telefono, chiedere informazioni per strada, ecc). La consapevolezza di queste difficoltà genera un vissuto negativo connesso alla balbuzie.
Secondo l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) la balbuzie è definito un disordine del ritmo della parola nel quale il soggetto sa con precisione quello che vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo.
La balbuzie può interferire negativamente nelle attività scolastiche. Il bambino/ragazzo, pur avendo studiato, preferisce non ripetere la lezione durante l’interrogazione orale (“fa scena muta”) prendendo un voto basso.
La balbuzie può ostacolare anche le attività lavorative della persona, limitando il suo ventaglio di possibilità, inducendo a scegliere un lavoro che nasconda le difficoltà linguistiche ma che non corrisponda alle proprie aspirazioni e abilità.
Come intervenire ?
Il primo passo è eseguire una Valutazione Multidisciplinare mirata e approfondita.
Il colloquio iniziale, la fluenza verbale e l’attitudine comunicativa rappresentano un momento fondamentale per conoscere la persona che balbetta.
La Valutazione Logopedica è necessaria per costruire un profilo comunicativo-linguistico, completare la propria analisi con un bilancio logopedico e delineare gli obiettivi terapeutici.
Nel bilancio logopedico verranno valorizzati i punti di forza e analizzati i punti di debolezza che caratterizzano lo stile comunicativo di quel bambino o ragazzo.
Gli obiettivi terapeutici sono le strategie comunicative, attraverso le quali il Logopedista fa emergere i punti di forza, rendendoli visibili per prima cosa alla persona che balbetta. Consolida le potenzialità comunicative per dare l’opportunità al bambino/ragazzo di gestire e controllare i suoi punti di debolezza.
Ogni bambino necessita
del proprio incastro
per raggiungere
l’integrità delle autonomie
linguistiche e comunicative.